Sono solo due dei tanti messaggi ricevuti dall’organizzazione nelle ore immediatamente successive al fine settimana di sport appena concluso. Testimoniano l’energia e la passione di un territorio, una delle sue cartoline più belle: questa è la 100 MIGLIA DEL MONVISO.
Della gara podistica, un intero weekend di promozione turistica attraverso lo sport, rimarranno la bellezza dei percorsi, i tratti tecnici, la professionalità delle 4 Associazioni Podistiche impegnate, i numeri della gara e i tempi da record o da “pancia del gruppo” segnati dai giudici,
ma soprattutto rimarranno scolpiti i nomi delle borgate, dei ristori, dei rifugi, dei volontari, degli Enti capaci di unirsi, al di là di ogni colore ed orientamento politico, per raccontare e promuovere territorio, sport, comparto produttivo.
Lo sforzo è stato grande, ma il risultato lo supera. Questo è lo spirito delle comunità delle TERRES MONVISO, un progetto che da anni lascia sullo sfondo il singolo per raccontare l’insieme, o meglio, che promuove il “meglio” di ognuno al fine di descrivere la bellezza del tutto.
Le Terre del Monviso sono 6 vallate alpine e una pianura che le lambisce. Ai nostri atleti piemontesi, lombardi, abruzzesi, liguri, veneti o argentini rimarrà in testa tutto questo: la festa al Rifugio, la borgata illuminata nella notte, le luci, simili ad antichi falò, che indicano la prossima tappa.
La gara in sé è stata un misto di agonismo, avventura e persino trascendenza che ha impresso indelebili ricordi nella mente dei 157 Protagonisti (178 gli iscritti): l’exploit di Paolo Bert e la eclatante 5° posizione assoluta della campionessa spagnola Trigueros Garrote sono sicuramente i dati tecnici più rilevanti nella prova regina del weekend sportivo di Terres Monviso.
Il percorso dei 160,934 km, per rimanere fedeli alle 100 miglia, con partenza ed arrivo in Piazza Cavour a Saluzzo, era caratterizzato dalla parte iniziale più veloce (circa 70 km) per poi assumere caratteristiche tecniche più accentuate con la salita a quota 2700 metri. Il tratto conclusivo tornava a più miti pendenze ma metteva a dura prova la resistenza dei protagonisti in gara.
Paolo Bert, prende la testa della gara fin dall’avvio e mantiene la prima posizione fino oltre il 70° km; l’alta montagna, che di solito gli è amica, lo mette in difficoltà ed è costretto a pause di recupero. Su di lui rinviene Fabio Di Giacomo, forte atleta varesino specialista sulle lunghissime fatiche modello Tor des Geants che passa in testa e accumula fino a 40 minuti di vantaggio. Al passo San Chiaffredo si materializza il “risveglio” del campione che nel tratto di discesa a Casteldelfino recupera 20 minuti per riagganciare il battistrada al Colle del Prete a circa 30 km dal traguardo. Nel tratto finale emerge la resistenza del campione della Valle Infernotto che chiude in solitaria in 23.46.47”. L’atleta varesino Fabio di Giacomo (Runners Valbossa Eolo Kratos Team) mantiene saldamente la seconda posizione chiudendo in 24.35.41.
Completano la “top five” Piero Bello (Pod. Valle Varaita 25.55.28”), Roberto Camperi (Pam Mondovì 26.41.26”) e Massimo Vanzetti (Atl. Racconigi 26.52.22”).
Da rilevare l’exploit, peraltro atteso, di Silvia Trigueros Garrote (Team Land Scarpa), già vincitrice di due edizioni del Tor des Geants. L’atleta basca ha conseguito la prima posizione nella gara femminile (26.46.54”) dopo una gara condotta sempre in testa ma, soprattutto, con il suo 5° posto assoluto, ha dimostrato come la categoria femminile stia allineandosi, oramai, alle migliori prestazioni maschili! La “top five” femminile comprende la seconda posizione dell’angrognina Daniela Bonnet (33.31.56”) e a seguire Isabella Vidili (Atl. Valpellice 35.51.37”), Maddalena Lanzilotti (Pod. Torino 37.56.58”) e Michela Ruzza (Interforze Torino 37.56.59”).
Il Tour Monviso Trail ha avuto quale nuova “location” la località di Pontechianale, in alta Valle Varaita. Il tracciato misurava circa 41 km di lunghezza ed era dotato di 2600 metri di dislivello positivo ovviamente al cospetto del Monviso. Bernard Dematteis (Sportifications) è stato il protagonista assoluto concludendo braccia al cielo in 4.18.59”.
A sostenerlo nell’impresa l’immancabile gemello Martin che ha condiviso la fatica appaiato per l’intero percorso per concludere appena 6 secondi dopo il vincitore. La splendida prestazione di Marco Bergo (Pod. Valle Infernotto) gli è valsa una prestigiosa terza posizione a meno di 5 minuti dalla coppia dei fenomenali campioni della Valle Varaita.
Il dominio di Elisa Desco (Alta Valltellina – Scarpa – 5.04.47”) ha caratterizzato la prova femminile. L’atleta locale (Paesana) residente a Bormio ha confermato in casa per la prima volta le sue immense qualità atletiche dopo avere conseguito prestigiose vittorie in campo nazionale ed internazionale.
A completare il podio Marina Cugnetto (Atl. Saluzzo 5.17.48”) e Laura Barale (Team Ultrataaac 5.50.32”).
A Crissolo ha avuto luogo la prova per gli appassionati degli sforzi brevi ma intensi: il Monviso Vertical Race.
Qualità eccelsa sia nella categoria maschile che femminile. Tra le donne ha prevalso la pluricampionessa mondiale di Corsa in Montagna Lucy Wanbui Murigi (46’05”), atleta Keniana portacolori dell’Atletica Saluzzo. La specialista di Sci alpinismo Ilaria Veronese (Giò 22 Rivera – Team Scarpa 47’24”) è salita sul secondo gradino del podio. A chiudere il podio olimpico Elisabetta Piacenza (Atl. Cafasse) salita al traguardo di Ghincia Pastur in 52’19”.
La gara maschile si è imperniata sulle prestazioni di tre specialisti delle salite estreme. Ha prevalso il “nazionale” Andrea Rostan (Atl. Saluzzo) con il tempo stratosferico di 36’20”. Gianluca Ghiano (Tornado Team Brooks), il più giovane dei tre, è salito in 40’07” mentre il più esperto Davide Preve (Roata Chiusani 41’45”) ha raccolto un prestigioso terzo posto.
500 i protagonisti totali dell’avventura saluzzese. Ci sarà spazio e tempo per crescere per una manifestazione destinata a diventare la proposta piemontese agli amanti delle lunghe distanze. Il Monviso attende le prossime edizioni.
Ora, eccovi le classifiche e i doverosi ringraziamenti a tutti coloro che hanno reso possibile la manifestazione.